Motti Latini e Citazioni
Motti latini, lettera R
Motti latini, sentenze e citazioni di uso quotidiano, con indicazione delle fonti, con i chiarimenti necessari e la traduzione italiana.
Motti latini che iniziano con la lettera R.
Rara avis. (Giovenale, Satire VI, 165).
Uccello raro. - E' l'inizio del verso di Giovenale che chiama una donna bella e pudica: Rara avis in terris, nigroque simillima cycno, uccello raro sulla terra, simile a un cigno nero. Sinonimo di questa locuzione è mosca bianca che significa appunto persona o cosa rarissima. La locuzione latina viene spesso adoperata per indicare cosa o persona molto rara o che ha qualità particolari: in questa società un uomo onesto è veramente una rara avis.
Rari nantes in gurgite vasto. (Virgilio, Aen. I, 118).
Rari nuotatori nel vasto gorgo. - Sono i compagni di Enea, travolti dalla tempesta scatenata da Giunone. Le prime due parole, e anche l'intera locuzione sono usate talvolta per indicare poche cose o persone disperse in ambiente vastissimo o tra moltissime altre. La prima parte della frase è stata adottata come nome di società di nuoto (Rari Nantes Florentia, ecc.).
Rebus sic stantibus.
Stando così le cose. - Nell'uso comune, la locuzione è adoperata per introdurre un'affermazione fondata sul fatto che le cose stanno così, che la situazione è quella che è e non si presume che possa cambiare: Rebus sic stantibus (o anche sic stantibus rebus), è meglio trovare un accordo.
Redde rationem.
Rendi il conto. - Locuzione con cui s'invita altri a rendere conto, a dare spiegazione del proprio operato, o della propria amministrazione e gestione. Si usa spesso nel significato di resa dei conti, giudizio finale, in frasi di tono solenne o sarcastico o scherzoso: l'addetto alla riscossione delle imposte comunali è stato chiamato al redde rationem; tutti un giorno saremo chiamati al redde rationem.
Refugium peccatorum.
Rifugio dei peccatori. - Espressione con cui è invocata nelle litanie lauretane la Madonna, come madre di misericordia. Con sfumatura d'ironia, ricorre nell'uso ad indicare persona o istituto di grande, e anche eccessiva, bontà e indulgenza: quell'istituto privato è il rifugium peccatorum degli studenti fannulloni.
Relata refero.
Riferisco cose riferite (da altri). - E' una locuzione latina di origine medievale, che viene usata spesso quando si riferiscono notizie apprese da altri, delle quali non s'intende assumere la responsabilità. La frase ricorda in qualche modo un passo dello storico greco Erodoto (VII, 152), che così parla dei suoi doveri di storico: "ho l'obbligo di dire ciò che vien detto, ma non ho l'obbligo di crederci.
Repetita iuvant.
Le cose ripetute giovano . - Sentenza latina d'incerta origine, che si pronuncia spesso, nell'uso corrente, per affermare l'utilità di ripetere una raccomandazione, un precetto, un ammonimento.
Requiescant in pace.
Riposino in pace. - Frase con cui termina la preghiera dei defunti: requiem aeternam dona eis, Domine..., l'eterno riposo dona loro, o Signore... .Nel linguaggio comune, si ripete spesso, per lo più al singolare, requiescat in pace, parlando di un morto, e anche, con tono ironico, di persona che, allontanandosi da una compagnia, non lascia rimpianto.
Risus abundat in ore stultorum.
Il riso abbonda sulla bocca degli stolti. - Proverbio latino non classico, spesso citato per biasimare chi ride troppo e a sproposito.
Ruit hora.
Precipita l'ora. - Frase latina, con cui si allude al tempo che fugge e soprattutto all'imminenza della morte. E' anche in titolo di un' ode barbara del Carducci il quale, dalla fugacità della vita, trae motivo per godere più intensamente l'amore.